Lo spoke 2 e la sua ricerca al Salone A&T 2025 - dalla ricerca all’impresa: innovazione e sostenibilità nei materiali per l’industria e l’edilizia

Al Salone A&T 2025, tenutosi il 13 febbraio presso il Lingotto di Torino, i ricercatori dello Spoke 2 NODES di UNITO, in collaborazione con CNA, la Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, hanno presentato un innovativo approccio all’uso dei materiali di scarto, dimostrando come ricerca e impresa possano convergere per soluzioni concrete e sostenibili.
L’incontro tra ricerca, tradizione e innovazione
Durante l’intervento, le ricercatrici Giovanna Antonella Dino, Francesca Gambino e Susanna Mancini del Dipartimento di Scienze della Terra, insieme a Elio Padoan del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, hanno illustrato un progetto che mira a riutilizzare materiali di scarto dell’industria estrattiva e agricola per la creazione di prodotti innovativi e sostenibili.
L’incontro con il Maestro Artigiano Nino Longhitano ha permesso di unire competenze accademiche e sapere artigianale, sviluppando un prodotto completamente naturale e privo di additivi chimici.
L’importanza del tempo e della collaborazione
Uno degli aspetti più affascinanti del progetto è la riscoperta del valore del tempo nella ricerca e nella produzione. Come sottolineato dalle ricercatrici, nel mondo industriale moderno spesso si tende a privilegiare la rapidità a discapito della qualità e della sostenibilità. Tuttavia, la collaborazione con le piccole e medie imprese ha dimostrato che è possibile adottare processi sostenibili, riscoprendo tecniche tradizionali in chiave innovativa.
Come affermato da Francesca Gambino, questo progetto ha funzionato come un vero e proprio laboratorio di ricerca e sviluppo per le piccole imprese, dimostrando che l’incontro tra accademia e artigianato può generare soluzioni innovative e replicabili su scala più ampia.
Verso un futuro più sostenibile
L’intervento si è concluso con una riflessione su come la sinergia tra università, imprese e istituzioni sia fondamentale per la transizione verso un modello di economia circolare reale e concreta. Elio Padoan, esperto in scarti organici e biomateriali, ha evidenziato come in agricoltura esistano tonnellate di materiali biodegradabili inutilizzati, che potrebbero invece essere reintrodotti nei cicli produttivi con benefici ambientali ed economici.
Questo progetto dimostra ancora una volta che il futuro della sostenibilità passa dalla collaborazione tra ricerca e impresa, unendo competenze diverse per creare innovazione responsabile e durevole nel tempo.