Mobilità sostenibile e innovazione industriale: la Students’ Green Challenge si conclude con una visita al sito Michelin di Cuneo

Si è conclusa con una visita al sito produttivo Michelin di Cuneo la terza edizione della Students’ Green Challenge, iniziativa promossa da Spoke 2 dell’ecosistema NODES – Nord Ovest Digitale e Sostenibile, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e Michelin. L’evento ha coinvolto studenti e studentesse universitari in un percorso progettuale e formativo sui temi della mobilità sostenibile e dell’economia circolare, culminato con una giornata all’interno di una delle realtà industriali più avanzate d’Europa.
Lo stabilimento Michelin di Cuneo, situato nel cuore del Piemonte, è il più grande impianto europeo per la produzione di pneumatici per autovetture. Una cittadella produttiva dove ogni giorno oltre 2.300 persone lavorano per trasformare materiali grezzi in prodotti ad alte prestazioni, all’interno di una filiera che unisce efficienza, sostenibilità e innovazione tecnologica.
Dalla sfida alla visita: un’esperienza formativa sul campo
La Students’ Green Challenge ha coinvolto 30 partecipanti in una sfida multidisciplinare della durata di tre settimane, iniziata con un kick-off il 27 marzo 2025. Durante questo percorso, i team hanno lavorato a proposte progettuali concrete in collaborazione con Michelin, affrontando il tema del recupero e riutilizzo dell’acqua industriale nei processi di produzione, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.
Il Pitch Day finale ha visto la presentazione delle soluzioni davanti a una giuria composta da rappresentanti di Michelin, UniTo, NODES e dell’incubatore accademico 2i3T. Uno dei due team vincitore è stato premiato con un tour tecnico all’interno dello stabilimento di Cuneo, come riconoscimento per la qualità della proposta presentata.

7 chilometri di tecnologia e sapere industriale
Durante la visita, i partecipanti hanno attraversato oltre 7 chilometri di impianti, Il percorso ha permesso di osservare l’intera catena del valore: dalla preparazione delle materie prime fino al controllo qualità del prodotto finito.
Sono stati approfonditi molti aspetti legati ai materiali e ai processi di produzione, attraversando concetti chiave come mescole, vulcanizzazione, legami chimici, invecchiamento dei materiali e controllo di qualità. Parole come gomma naturale e sintetica, silicio, ossido di zinco, cere, antiossidanti, peptizzanti hanno accompagnato spiegazioni dense e stimolanti, restituendo la complessità di un mondo in cui ogni componente svolge un ruolo fondamentale nel determinare la qualità, la sicurezza e la sostenibilità del prodotto finale.
L’esperienza ha permesso di ritrovare sul campo molti degli elementi analizzati durante la challenge, come il tema del recupero del vapore di condensa nei cicli produttivi: una sfida tanto tecnica quanto strategica, che richiama l’importanza dell’efficienza energetica e della sostenibilità operativa nei siti industriali avanzati.

Prestazioni, controllo e sostenibilità
Tra i processi fondamentali della produzione si è osservata la fase di vulcanizzazione, durante la quale la mescola viene sottoposta a calore e pressione per stabilizzarne la struttura e ottenere le caratteristiche meccaniche desiderate. Si tratta di un passaggio chiave per garantire elasticità, resistenza e sicurezza del prodotto finale.
Grande attenzione è riservata anche al controllo qualità, con verifiche puntuali sull’uniformità del pneumatico: tra i parametri valutati ci sono conicità, falso rotondo e rigidità radiale, fondamentali per assicurare stabilità su strada, riduzione dei consumi e comfort alla guida.
La visita ha offerto una panoramica concreta di come ogni fase produttiva sia orientata non solo all’efficienza, ma anche alla riduzione dell’impatto ambientale, alla sicurezza dei lavoratori e alla valorizzazione delle risorse. Una testimonianza diretta del ruolo che l’industria può e deve assumere nella transizione verso modelli produttivi sostenibili.
Una sfida che lascia il segno
Il progetto si conferma un esempio virtuoso di formazione esperienziale, dove gli studenti hanno potuto confrontarsi con sfide reali, sviluppare competenze tecniche, rafforzare il lavoro di squadra e acquisire una visione concreta delle dinamiche industriali. La sinergia tra università, impresa e territorio si dimostra ancora una volta la chiave per formare le professionalità del futuro.
