
MAID
MountAIn Desk - sistema digitale per il lavoro ibrido nelle comunità montane

Scheda del progetto
Il progetto intende attivare nelle comunità montane una serie di “flexplace”, luoghi di lavoro da remoto e di interazione economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibili, attraverso la creazione di una filiera digitale che coinvolga l’intero territorio. Gli obiettivi sono: far rinascere i borghi montani attraendo i cd. “nomadi digitali”; mettere a disposizione infrastrutture fisiche e sistemi digitali per il lavoro da remoto e il tempo libero; cogliere, analizzare e rilasciare dati di carattere ambientale, energetico e sociale sull’uso dei “flexplace”. La sostenibilità del progetto è monitorata attraverso l’assistente virtuale Dorota, preziosa risorsa AI progettata per il reperimento, l’elaborazione e il rilascio dei dati derivanti dall’utilizzo dei “flexplace” nelle Comunità Montane Digitali.
Contatti:
Ezio Gaude
eg@ultraspazio.com
+39 379 1603774
Adattamento dell'infrastruttura tramite investimenti in tecnologia avanzata per supportare il lavoro sia in loco che in remoto; gestione della privacy e della sicurezza; flessibilità nella prenotazione degli spazi; comunicazione e collaborazione sia fisica che virtuale; gestione delle aspettative e delle informazioni sul lavoro in ambienti condivisi; cultura aziendale e senso di comunità tra i membri che lavorano sia in loco che in remoto; monitoraggio delle prestazioni equo; adattamento alle mutevoli esigenze; rispondere alla concorrenza con innovazione continua e servizi di alta qualità.
I luoghi di lavoro (coworking, third places) sono concepiti e sviluppati secondo logiche di “space as a service” con relative implicazioni di natura tecnologica e logiche di “user experience” della giornata lavorativa progettata e gestita direttamente dal lavoratore grazie alla piattaforma Ultrapp (prenotazione dei servizi e delle attività in programma, scelta dei luoghi di lavoro e fruizione dei servizi offerti nell’ambito del progetto Ultradistrict gestiti dai partner di quartiere).
L’impatto sul territorio sarà di vario tipo: scientifico per la possibilità di sperimentare ed acquisire dati diretti sulle dinamiche socioambientali di una comunità digitale basata sul lavoro da remoto; sociale e ambientale per la possibilità di monitorare spostamenti, consumi energetici, flussi materici (acqua, rifiuti, arredi e materiale di consumo), dando indicazione di quali strategie adottare per ridurne gli impatti, nonché promuovere una cultura più dinamica del lavoro e più consapevolezza delle implicazioni ambientali nella comunità coinvolta; infine, economico/tecnologico per l’introduzione nel mercato di nuovi prodotti e servizi.