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Tutte le news su NODES e il suo ecosistema dell’innovazione: progetti, partner, annunci e eventi.

Aree Spoke
5. Industria della salute e silver economy
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5. Industria della salute e silver economy
I ricercatori del progetto NODES partecipano all'84° Congresso della Società Italiana di Cardiologia
Dal 14 al 17 dicembre scorso si è tenuto, a Roma, l'84° Congresso della Società Italiana di Cardiologia, un prestigioso evento che ha richiamato i massimi esperti italiani per discutere e condividere i più recenti avanzamenti scientifici in ambito cardiologico.    La Dott.ssa Ines Basso, in rappresentanza del gruppo di Infermieri Ricercatori dell'Università del Piemonte Orientale, guidati dal Prof. Dal Molin, ha presentato il protocollo dello studio che afferisce al Research Module 1 del Flagship Project TINCARE.   Lo studio si prepone di valutare l'efficacia di un nuovo modello di cura volto a facilitare la transizione dall'ospedale al domicilio per le persone ricoverate a seguito di un episodio di scompenso cardiaco nella riduzione delle riammissioni ospedaliere. Un infermiere esperto condurrà un intervento di supporto per aiutare l'assistito e i suoi famigliari a migliorare la propria capacità di autocura e autogestione della malattia, anche grazie all'impiego di innovativi dispositivi tecnologici che consentiranno di intercettare precocemente eventuali aggravamenti.  Dato l'invecchiamento progressivo della popolazione, è importante progettare nuove soluzioni di cura che possano garantire sostenibilità ed efficacia nel rispondere ai bisogni di salute di una società che sta cambiando la struttura demografica della sua popolazione.   
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La Società Italiana per l'Analisi del Movimento in Clinica (SIAMOC) presenta il ''Il Workshop sui sensori inerziali per l'analisi clinica della mobilità: strategie per un uso consapevole''
Il monitoraggio della mobilità in ambulatorio e in condizioni di vita reale, la nuova frontiera della medicina personalizzata, è possibile attraverso un uso consapevole dei sensori inerziali.    I sensori indossabili di tipo inerziali essendo leggeri e miniaturizzati possono consentire una valutazione oggettiva e dettagliata del movimento umano ma allo stesso tempo anche più rapida, pratica e accessibile sia in un contesto ambulatoriale che di vita quotidiana. Tuttavia, è necessario che chi utilizza i sensori inerziali sia pienamente consapevole delle loro potenzialità e dei loro limiti.  Il workshop offerto dalla Società Italiana per l'Analisi del Movimento in Clinica (SIAMOC), comprendendo parte teorica e pratica, rappresenta un'occasione fondamentale, specialmente per i clinici, per prendere consapevolezza con l'uso di questi sensori.  Durante la parte teorica verranno descritti i sensori e forniti i metodi per estrarre i principali parametri di interesse dal punto di vista clinico.  Durante la parte pratica i partecipanti verranno coinvolti in modo interattivo e verranno analizzati i dati provenienti da cammini patologici di varia natura, oltre a fornire le linee guida per acquisizioni appropriate.  Questo workshop ha inoltre la peculiarità di fondere le competenza ingegneristiche a quelle cliniche grazie ad un corpo docente proveniente da entrambi i mondi.    L'evento, che si svolgerà giovedì 22 febbraio 2024, è organizzato secondo la struttura Hub & Spoke.  Sarà possibile partecipare esclusivamente in presenza in una delle otto sedi italiane: Torino (sede HUb), Ancora, Milano, Bologna, Roma, Padova, Catania e Sassari. Al seguente link sono disponibili tutte le informazioni e la locandina ufficiale.  Le iscrizioni al workshop sono aperte e ci si registra tramite Google Form entro il 18 febbraio.  La partecipazione è gratuita per i soci SIAMOC per l'anno solare 2024 (a parte per gli studenti di laurea triennale e magistrale per cui invece è gratuita e non viene richiesto di associarsi). Per maggiori informazioni sulle modalità di associazione consultare il seguente link.  Il numero di posti è limitato e conviene affrettarsi ad iscriversi.  La sede Hub è rappresentata dal Politecnico di Torino a cui fanno riferimento l'ing. Marco Caruso (direttore scientifico dell'evento) e dal prof. Andrea Cereatti, entrambi coinvolti nelle attività del progetto TINCARE all'interno dell'ecosistema NODES.  Il programma dettagliato dell'evento è disponibile nella locandina in allegato. Alla fine della giornata verrà fornito un attestato di partecipazione.    Chiunque necessitasse di maggiori informazioni può contattare l'ing. Marco Caruso al contatto marco.caruso@polito.it 
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Nanovescicole associate alla matrice: eroi in miniatura contro l'infiammazione cronica
L'infiammazione cronica è una risposta immunitaria persistente comune in svariate patologie degenerative e che può favorire la cronicizzazione patologica. La ricerca è costantemente a caccia di soluzioni in grado di modulare questo processo infiammatorio.  In questo contesto, l'immunomodulazione, ovvero la capacità di istruire le cellule immunitarie a passare da uno stato infiammatorio ad uno rigenerativo favorendo, quindi la risoluzione della patologia, rappresenta un'interessante soluzione.  In medicina rigenerativa per ottenere questo effetto ci si può avvalere di diverse strategie, tra cui sfruttare il potenziale rigenerativo intrinseco di materiali biologici innovativi: le nanovescicole associate alla matrice extracellulare. Queste minuscolo strutture, dalle dimensioni tra i 50 e i 400 nanometri, vengono secrete dalle cellule di diversi tessuti e rilasciate nella matrice extracellulare, e a questa si ancorano saldamente. La loro presenza è stata individuata nella matrice extracellulare di diversi tessuti, come derma, cuore e sottomucosa intrstinale.   
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I ricercatori del progetto NODES incontrano la popolazione di Novara per sensibilizzare sul tema della prevenzione delle cadute: consigli e nuovi orizzonti tecnologici
Nel tentativo di aumentare la consapevolezza e promuovere la prevenzione delle cadute, i ricercatori dell'Università del Piemonte Orientale e del Politecnico di Torino, nell'ambito del  flagship project ''TINCARE'' (research module 3) di NODES, del progetto Aging e in collaborazione con il Comune di Novara, hanno organizzato il 30 ottobre 2023 presso il Teatro Sant'Andrea di Pernate (NO) un pomeriggio di sensibilizzazione sul tema della prevenzione delle cadute aperto a tutti.    Le cadute rappresentano un serio problema di salute pubblica, con effetti devastanti sulla qualità della vita delle persone coinvolte. Prevenire le cadute è fondamentale per mantenere la salute e l'indipendenza, soprattutto tra gli anziani.    Nel corso dell'evento i Prof. Bellan, Prof. Dal Molin, Dott.ssa Visconti e Dott. Vairo del Dipartimento di Medicina Traslazionale (DIMET) di UPO hanno descritto e analizzato il fenomeno della caduta partendo dalle cause che portano l'anziano a cadere fino alle conseguenze sulla propria salute. Al fine di massimizzare la prevenzione, sono stati distribuiti dei decaloghi contenenti raccomandazioni e suggerimenti, quali ad esempio rimuovere i tappeti da casa, rimanere seduti quando ci si veste, fare attenzione ai fili elettrici e ai giocattoli dei nipotini sul pavimento.  Verso la fine dell'evento il dott. Marco Caruso del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni (DET) del Politecnico di Torino ha illustrato la ricerca portata avanti all'interno del progetto NODES e ha presentato il sistema indossabile con il quale si vorrà monitorare la mobilità dei partecipanti allo studio. L'obiettivo finale è quello di monitorare nella vita di tutti i giorni quei parametri di mobilità più legati al rischio di caduta. Il sistema è stato fatto indossare ad un volontario per meglio illustrarne il funzionamento alla platea.    La prevenzione delle cadute è una sfida importante, ma con la consapevolezza della comunità e l'aiuto della tecnologia sarà possibile ridurre notevolmente l'incidenza di questo grave problema di salute.     
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Calcolare la qualità della camminata per prevenire le cadute
Nella rivista scientifica Sensor è stato recentemente pubblicato dai ricercatori di ''TINCARE'' (research module 3) di NODES un articolo in cui si è visto come il calcolo dell'entropia sul cammino di persone anziane affette da problemi cronici e/o dal morbo di Parkinson sia un valido indice della qualità del cammino stesso.  L'entropia può essere applicata alla misurazione della qualità della camminata a fini diagnostici e di prevenzione.     Da Giugno 2022 a Giugno 2023 circa 70 persone anziane hanno indossato giornalmente un braccialetto elettronico in grado di monitorarne i movimenti.  Questi dati avevano una frequenza di 25 campioni al secondo, questo si traduce in una raccolta dati che, per ogni singolo anziano, ha comportato il memorizzare più di 2 milioni di dati al giorno poi trasferiti in un sistema Cloud il quale, sfruttando i più moderni algoritmi di intelligenza artificiale, hanno fatto si che si potesse calcolare il ''grado di disordine'' della camminata di una persona.    Nell'anno di osservazione si è potuto quindi constatare chi avesse avuto dei miglioramenti e chi dei peggioramenti nella qualità del cammino. Questo valore, nelle prossime sperimentazioni e ricerche, verrà sfruttato per cercare di prevenire le cadute, in quanto un degrado della qualità del cammino può essere un primo sintomo di un futuro episodio di caduta.    Massimo Canonico, Francesco Desimoni, Alberto Dal Molin, et al. https://doi.org/10.3390/s23187743  
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Utilità dell'impedenziometria toracica nel follow-up della fibrosi polmonare idiopatica
La fibrosi polmonare idiopatica (IPF) una malattia che si caratterizza per la progressiva cicatrizzazione del tessuto polmonare, che causa una compromissione della capacità dei polmoni di svolgere la loro attività fisiologica, cioè trasferire l'ossigeno dall'aria ambiente al sangue e l'anidride carbonica dal sangue all'aria.  Colpisce preferenzialmente maschi tra i 50 e i 70 anni e, purtroppo, ha una prognosi sfavorevole, con una sopravvivenza media dalla di circa 3-5 anni.    In un recente lavoro1 pubblicato dai ricercatori del Research Module 4 del flagship project TINCARE, si è testato per la prima volta la capacità di un sistema di monitoraggio non invasivo (ReDSTM- Remote Dielectric Sensing), di stimare il grado di fibrosi polmonare in pazienti affetti da IPF. Questa apparecchiatura permette, attraverso il posizionamento di un sensore sulla spalla del paziente, di misurare il contenuto di acqua del tessuto polmonare ed è già stato validato in passato in pazienti affetti da scompenso cardiaco2.    In questo studio hanno dimostrato che la percentuale di acqua misurata con il ReDS è maggiore in un gruppo di 52 pazienti affetti da IPF, rispetto a soggetti sani e che tanto più è alto il valore ottenuto e tanto minore è la capacità funzionale del polmone. I risultati di questo studio, se confermati in popolazioni più numerose, potrebbero aprire all'utilizzo di questo strumento non invasivo nel monitoraggio dei pazienti affetti da IPF.          Citazioni  1. Respir Med. 2023 Oct; 217:107370. 2. J Clin Med. 2023 Jan 11;12(2):598.   
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Festival della Salute e Open Lab: L'Università entra nei quartieri - I progetti PNRR per la salute dei cittadini
Il 23 settembre scorso si è svolto con grande successo il Festival della Salute nel Quartiere Sant'Agabio di Novara. Questo evento, interamente dedicato alla prevenzione e alla promozione della salute, ha rappresentato una preziosa opportunità per la comunità novarese. Organizzato con il patrocinio del Comune di Novara, dell'Università del Piemonte Orientale, del Centro Servizi per il Territorio di Novara e Vco e della Parrocchia di Sant'Agabio, in collaborazione con numerose Associazioni di Volontariato del territorio e Istituzioni, il Festival ha puntato a promuovere uno stile di vita sano e attivo, nonché una cultura della sicurezza in ogni aspetto della vita quotidiana, affinché ogni individuo sia in grado di promuovere e preservare la propria salute.    L'Università del Piemonte Orientale e il progetto NODES hanno partecipato con grande entusiasmo a questa iniziativa, vista la sua rilevanza. Inoltre, il festival è coinciso con la Settimana della Ricerca UPO e l'evento Open Lab presso il Centro di Ricerca Traslazionale sulle malattie autoimmuni ed allergiche (CAAD). Durante l'evento, vi era presente lo stand ''L'Università entra nei quartieri: i Progetti PNRR-NODES per la salute dei cittadini'', presentando il CAAD al quartiere di Sant'Agabio, illustrando i suoi progetti di ricerca e aprendo i suoi laboratori alla cittadinanza. L'obiettivo principale è stato promuovere lo Spoke 5 e i progetti Bandiera INNDIANA e TINCARE e le strutture che ospitano i rispettivi Ricercatori.    Questo evento è stato un importante passo avanti nell'educazione della comunità locale sui temi della salute e nella promozione della ricerca scientifica, sottolineando il contributo dell'istruzione superiore che continuerà a lavorare per migliorare la salute e il benessere della comunità attraverso progetti di ricerca innovativi e iniziative collaborative.            Immagine 1: Agli Stand i Ricercatori del progetto INNDIANA e TINCARE. Nella foto a sinistra Mattia Bellan e Carmela Rinaldi; nella foto al centro i Ricercatori del progetto INNDIANA, da sinistra, Rita Di Martino, Giuseppe Cappellano, Elena Cianciani.    Immagine 2: Foto della giornata Open Lab, dove si ringraziano i Ricercatori del Centro di Ricerca CAAD dei laboratori di Immunomics, Innovation; UPO BioBank; Division Oncology, Genomics lab, Biological Mass Spectometry e l'Ufficio del Rettorato (Valentina Toson nella foto ed Eleonora Mazzucco) e le persone che hanno visitato il centro.   
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I ricercatori del progetto NODES al XII Annual Meeting del capitolo italiano della European Society of Biomechanics
Il convegno ESB-ITA 2023 a Torino  Dal 18 al 19 settembre scorso il Politecnico di Torino ha ospitato il XII Annual Meeting del capitolo italiano della European Society of Biomechanics (ESB-ITA), uno dei principali eventi a livello nazionale volto a riunire esperti nel campo della biomeccanica con l'intento di favorirne l'interazione e promuoverne la ricerca. Tra i temi trattati non è mancato lo sviluppo di tecnologie all'avanguardia e di approcci innovativi per la salute e il benessere.    Il premio alla ricerca di NEWBREATH  All'evento hanno partecipato i giovani ricercatori del gruppo guidato dal prof. Alberto Audenino, i quali hanno colto l'occasione per divulgare alcuni dei risultati delle loro attività di ricerca svolte nell'ambito di NEWBREATH, il Research Module di TINCARE che mira a sviluppare un dispositivo di ventilazione per il supporto dei pazienti in ambiente domiciliare.  I ricercatori hanno presentato i loro lavori riguardanti l'implementazione di metodologie per la verifica sperimentale delle prestazioni di dispositivi ventilatori e lo sviluppo di modelli digitali capaci di prevederne in silico le prestazioni in condizioni di utilizzo realistiche che includano pazienti virtuali.  La qualità dei lavori presentati dai ricercatori e l'interesse nei confronti delle tematiche trattate hanno portato al conferimento del premio ''Medical Device Usability and Training: Integrating Scientific Research and Engineering Design to Drive Innovative Solutions'', sponsorizzato dall'azienda 3B srl.   
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Dieta Chetogenica e Dieta Mediterranea: cosa sono e quanto le conosciamo? Un modello di intestino riprodotto in vitro: pura fantascienza? - Spoke 5 prova a spiegarlo durante la Notte Europea dei Ricercatori 2023 a Torino
Venerdì 29 settembre 2023, si è svolta a Torino all'interno degli eleganti Giardini Reali, la Notte Europea dei Ricercatori.  L'evento che è un'importante occasione di incontro, di scambio e di divulgazione scientifica tra ricercatori e cittadini, ha coinvolto per quest'edizione anche alcuni gruppi del progetto NODES promuovendo lo Spoke 5 ''Industria della salute e silver economy'' ed i progetti INNDIANA e TINCARE.       
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Notte della Ricerca: una serata di Scienza, Innovazione e Condivisione ad Alessandria
Il 29 settembre 2023, l'Università del Piemonte Orientale ha aperto le sue porte al pubblico per una straordinaria serata all'insegna della scoperta scientifica e dell'innovazione.    La Notte della Ricerca, svoltasi presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica in Viale Teresa Michel 11, ha abbracciato il tema ''One Planet, One Health'' e ha messo in risalto i progetti NODES - Nord Ovest Digitale e Sostenibile.    Questo evento ha offerto ai partecipanti un'opportunità unica di immergersi nella profondità della scienza e dell'innovazione attraverso una vasta gamma di attività, tra cui conferenze, tavole rotonde, laboratori interattivi e presentazioni, relativi a riciclo e riuso, turismo, malattie rare, telemedicina, assistenza domiciliare, medicina rigenerativa ma anche cibo e invecchiamento.  È stata un'occasione straordinaria per le studentesse e gli studenti e il pubblico in generale che hanno così avuto l'opportunità di imparare, condividere ed ispirarsi.  L'evento ha dimostrato che la ricerca scientifica è un pilastro fondamentale per affrontare le sfide globali e plasmare un futuro migliore confermando così la Notte della Ricerca come un appuntamento atteso e significativo.    
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Una nuova molecola per contrastare la sarcopenia nell'anziano
Cos'è la sarcopenia e quali sono i trattamenti a disposizione?  Si tratta di una condizione caratterizzata dalla perdita di massa e forza muscolare, dovuta all'invecchiamento: sopra i 65 anni, la sarcopenia arriva a colpire anche più del 40% degli individui. Negli anziani rappresenta uno dei fattori di rischio più importanti in termini di cadute, disabilità e mortalità. Si può cercare di prevenire la sarcopenia o ritardarne l'insorgenza praticando attività fisica e seguendo una dieta corretta.  Ad oggi non sono disponibili efficaci trattamenti farmacologici: l'unico a disposizione consiste nell'aumentare la massa muscolare attraverso l'inibizione della miostatina. Si tratta di una proteina che normalmente limita la crescita di fibre muscolari: inibendola quindi, il muscolo può acquistare volume. Tuttavia il significativo aumento di massa muscolare che viene indotto nei pazienti non risulta sufficiente a garantire prestazioni muscolari prolungate, oltre uno sforzo momentaneo.    ActR-Fc-nL G3: una nuova efficace opzione terapeutica per la sarcopenia. Da anni, presso il Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO) si studiano nuove strategie terapeutiche per contrastare la sarcopenia a livello precnlinico, in collaborazione con la company svizzera Pharmafox Therapeutics. Recentemente, la Prof.ssa Boido e la Dott.ssa Schellino (afferenti al NICO e al Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino; https://www.nico.ottolenghi.unito.it/Ricerca/Gruppi-di-ricerca/Sviluppo-e-patologia-del-cervello) hanno pubblicato un interessante studio sulla rivista Aging and Disease. Utilizzando un modello di topo anziano, le ricercatrici hanno testato una molecola, chiamata ActR-Fc-nLG3, che oltre ad agire sulla miostatina mira anche a migliorare l'innervazione del muscolo.  Infatti, i muscoli per contrarsi devono essere correttamente innervati dai motoneuroni (particolari neuroni responsabili di inviare e trasportare i segnali di movimento). ActR-Fc-nLG3 favorisce l'innervazione dei muscoli resi ipertrofici dall'inibizione della miostatina, assicurando una prolungata resistenza durante uno sforzo fisico. Rispetto al trattamento convenzionale, la somministrazione di ActR-Fc-nLG3 è infatti capace di migliorare la stabilità delle giunzioni neuromuscolari (i punti di contatto tra motoneuroni e fibre muscolari) e la loro innervazione, prevenendo l'atrofia muscolare: ciò ha permesso di osservare un miglioramento delle performance motorie, ed in particolare un incremento della forza e della resistenza a sforzi fisici prolungati nei topi trattati con ActR-Fc-nLG3.  L'applicazione di tale approccio potrebbe essere estesa anche ad altre malattie similmente caratterizzate da atrofia muscolare e deficit di innervazione, come le malattie neuromuscolari (tra cui ricordiamo la Sclerosi Laterale Amiotrofica e l'Atrofia Muscolare Spinale), allargando in questa maniera la possibilità di un suo utilizzo ad un ampio ventaglio di patologie.        Copyright: © 2023 Schellino R. et al. This is an open-access article distributed under the terms of the Creative Commons Attribution License, which permits unrestricted use, distribution, and reproduction in any medium, provided the original author and source are credited.    
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Materiali biologici: un ottimo alleato per la medicina rigenerativa nel trattamento dell'osteoartrite
Nel laboratorio di Anatomia Umana dell'Università del Piemonte Orientale, diretto dalla Professoressa Francesca Boccafoschi, il lavoro di ricerca vede tra i propri focus principali quello della medicina rigenerativa. In questo contesto, la dottoressa magistrale Emma Zanella e la studentessa magistrale Irene Regano lavorano al progetto ''Phsicochemical characterization and biological performances of an ECM-derived hydrogel: role in articular cartilage regeneration'', il cui ambizioso scopo è quello di sviluppare e caratterizzare biomateriali in grado di sostenere la rigenerazione strutturale e funzionale della cartilagine articolare.  Questo tessuto infatti può essere bersaglio di una varietà di malattie degenerative, tra le quali l'osteoartrite (OA) che rappresenta un'emergente sfida medica. Tale patologia è caratterizzata da elevata infiammazione, riduzione di lubrificazione e anormale comportamento cellulare a livello articolare, che sfociano progressivamente in dolore e rigidità nei movimenti impattando fortemente sulla qualità di vita dei pazienti.    Nel contesto attuale di invecchiamento della popolazione generale, la prevalenza dell'OA è destinata a crescere così come la sua rilevanza clinica.  Gli approcci terapeutici in uso consistono principalmente nella somministrazione di antinfiammatori e in iniezioni intra-articolari di acido ialuronico, i quali tuttavia permettono il solo controllo dei sintomi risultando inefficaci nell'interrompere la progressione della patologia. Nei casi più severi dunque la soluzione è chirurgica, tramite l'impianto di protesi.    Considerata l'incapacità della cartilagine articolare nel rigenerarsi in seguito a danno e la mancanza attuale di strategie terapeutiche in grado di sostenere il ripristino funzionale di tale tessuto, lo studio dei biomateriali innovativi per il trattamento dell'osteoartrite è di crescente interesse.  Il progetto è incentrato sulla caratterizzazione di un idrogel naturale, derivato da pericardio bovino decellularizzato, che unisce le caratteristiche di alta flessibilità e adattabilità delle reti polimeriche con la bioattività intrinseca delle matrici biologiche.  Dal momento in cui la cartilagine consta principalmente di matrice extracellulare la quale è notevolmente degradata in contesti osteoartritici, l'uso di un idrogel in grado di fornire nuovamente un microambiente adatto alle cellule residenti rappresenta una strategia potenzialmente promettente.     
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Un digital twin sviluppato al Politecnico di Torino a supporto della progettazione di sistemi di ventilazione polmonare
Un gemello digitale per prevedere il funzionamento dei dispositivi di ventilazione polmonare.    Il ''digital twin'' (o ''gemello digitale'') di un dispositivo medico è una rappresentazione virtuale del dispositivo stesso creata utilizzando dati e modelli digitali. Esso consente di monitorare e analizzare il funzionamento del dispositivo, ottimizzare le prestazioni e testare diverse configurazioni o aggiornamenti in modo virtuale, prima di applicarli al dispositivo reale.  Il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Audenino sta sviluppando al Politecnico di Torino il digital twin di un innovativo sistema di ventilazione non invasiva a ridotto consumo di ossigeno. Sfruttando tecniche di modellazione ingegneristiche, il gemello in sviluppo permetterà sia di prevedere il comportamento del dispositivo a variare delle sue configurazioni sia di prevedere l'effetto della terapia erogata dal dispositivo su pazienti affetti da diverse patologie polmonari. In particolare, utilizzando la replica virtuale è possibile valutare diverse interfacce di ventilazione (ad esempio casco o maschera) derivando informazioni utili alla progettazione del dispositivo e del suo circuito, quale ad esempio la qualità dell'aria respirata dal paziente quando sottoposto alla terapia.    Grazie a questo approccio innovativo si aprono quindi nuove prospettive nel campo della progettazione medica, che contribuiscono a garantire soluzioni più sicure ed efficaci per il benessere dei pazienti.  
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Nuovi agenti chelanti di biomasse per applicazioni diagnostiche e terapeutiche
I complessi metallici impiegati come sonde molecolari per applicazioni diagnostiche e terapeutiche sono costruiti impiegando agenti chelanti completamente derivanti da fonti fossili e scarsamente biodegradabili, con un crescente impatto ambientale. La collaborazione tra i gruppi di ricerca del Dipartimento di Scienze del Farmaco e del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica di UPO ha prodotto un agente chelante (EHDTA) impiegando materie prime derivanti da biomasse di scarto e ne ha evidenziato le significative potenzialità nella formazione di complessi con ioni metallici di interesse diagnostico e terapeutico. Lo studio, condotto in collaborazione con un'azienda del settore della diagnostica e con le Università di Milano e di Debrecen, è in fase di pubblicazione su una rivista scientifica di rilievo internazionale. 
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La Realtà Virtuale a supporto della riabilitazione cognitiva
Recentemente è stato introdotto il paradigma Augmented Human, che si propone di potenziare le capacità fisiche, mentali e sociali degli individui attraverso l'adozione di soluzioni di eXtended Reality (XR) e Intelligenza Artificiale (AI). L'ambito relativo alla Salute è terreno fertile per la diffusione di queste tecnologie in quanto può garantire vantaggi per i medici, i quali possono avere a disposizione strumenti innovativi in fase di diagnosi, intervento o valutazione, per i pazienti, in quanto possono beneficiare di trattamenti personalizzati, ma anche per semplificare e rendere più efficace la comunicazione e di conseguenza il rapporto medico-paziente, fondamentale per velocizzare ed ottenere un pieno recupero.    In quest'ottica, il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino e il 3D Lab afferente al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino hanno iniziato una collaborazione volta a progettare una soluzione XR per effettuare test cognitivi o semplici miglioramenti dello stato d'animo dei pazienti attraverso ambienti virtuali condivisi che consentano di effettuare sedute in ambienti familiari e a distanza con gli specialisti.